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Sono felice di condividere con voi i miei due lavori realizzati per la call artistica sul tema del giallo. Questa emozionante call, che scade il 31 marzo 2025, è organizzata da 'Le Cahier Allant Vers' (29, Avenue Faidherbe - 59300 Valenciennes - France). È stata un'opportunità unica per esplorare e sperimentare la mia creatività, giocando con le sfumature e le interpretazioni di questo colore così vibrante e dinamico.

Fin da piccola, ho sempre adorato il colore giallo: simbolo di energia, luce e vitalità, mi ha ispirato a creare opere che catturano l'essenza della gioia e dell'ottimismo. La mia prima opera è un collage di cerchi o parti di cerchio che rappresenta il disegno di un teorema di geometria euclidea sulla tangenza di sei cerchi. Ho voluto esplorare come la precisione matematica possa integrarsi armoniosamente con l'arte, creando un effetto visivo affascinante e complesso. Questa fusione di forme geometriche è un tributo all'eleganza della matematica e alla sua presenza nascosta nella bellezza del mondo naturale.

La mia seconda opera è un collage di una pavage di rombi che formano una serie di cubi in assonometria. Questo lavoro esplora le illusioni ottiche e la tridimensionalità, creando una percezione dinamica e coinvolgente. I rombi, disposti in modo da sembrare cubi tridimensionali, giocano con la nostra percezione dello spazio e della forma, offrendo una prospettiva unica e intrigante.

Partecipare a questa call è stato per me un modo per connettermi con altri artisti e condividere il mio lavoro in un contesto più ampio. Ringrazio 'Le Cahier Allant Vers' per questa meravigliosa opportunità e non vedo l'ora di scoprire le creazioni di tutti i partecipanti.

La mia realizzazione per la call di mail art Vite/vino organizzata dall'associazione Echorama.

Ho cercato di rendere l'idea del processo di trasformazione dell'uva in vino e il fatto che ogni acino contiene al suo interno già del vino in potenza.

C'è tempo fino al 14 giugno 2024 per partecipare.

Con le parole di chatGpt:

Nel contesto dell'opera, potremmo interpretare "uva in potenza" come un'espressione della potenzialità intrinseca delle uve di trasformarsi in vino. Le uve, in quanto frutto della vite, portano in sé la potenzialità di diventare vino attraverso un processo di fermentazione, maturazione e trasformazione.

L'opera potrebbe quindi riflettere sulla dualità tra la potenza e l'atto, suggerendo che l'uva è già, in un certo senso, vino in potenza, aspettando solo le giuste condizioni e il giusto processo per manifestare la sua natura pienamente realizzata. Questo concetto può essere interpretato anche come una riflessione più ampia sulla natura della potenza e dell'attuazione in generale, e sulla relazione tra potenzialità e realizzazione in vari ambiti della vita e dell'esistenza umana.

Particolare della busta

Il libro dei morti è una call di mail art lanciata da Brottas.

Il libro dei morti è un termine moderno dato a una serie di antichi testi egizi in cui sono raccolti gli incantesimi declamati durante i funerali.
Gli antichi egizi usavano questi incantesimi per conferire al defunto il potere di navigare con successo, per l’eternità, attraverso i vari regni degli inferi.
Inoltre, il libro dei morti veniva lasciato all'interno della tomba per permettere al defunto di recitare le formule rituali, gli inni e le preghiere davanti al tribunale presieduto dal dio Osiride, per discolparsi dalle accuse mosse dai 42 giudici e poter così continuare a vivere nel regno dei morti.

Ho inoltre spedito due disegni a tema teschi perchè so che piacciono a Brottas visto che l'hanno scorso ha lanciato una call dal tema "Skulls".

Qui di seguito ho caricato le foto dei disegni a penna biro che ho inviato l'anno scorso per la call 'Skulls'.

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Qui sotto il collage che sarà esposto nel prestigioso Palazzo del Bue a Rivarolo Mantovano dal 1 luglio al 30 luglio.

Ho usato la stampa su foglio di alluminio di alcuni riflessi del lago di Como e qualche grafico di onde sinusoidali per rendere l'idea del flusso del tempo così come decritto nella canzone 'Zeit' dei Rammstein.

Tempus fugit