pastelli

La mia realizzazione per la call di mail art Vite/vino organizzata dall'associazione Echorama.

Ho cercato di rendere l'idea del processo di trasformazione dell'uva in vino e il fatto che ogni acino contiene al suo interno già del vino in potenza.

C'è tempo fino al 14 giugno 2024 per partecipare.

Con le parole di chatGpt:

Nel contesto dell'opera, potremmo interpretare "uva in potenza" come un'espressione della potenzialità intrinseca delle uve di trasformarsi in vino. Le uve, in quanto frutto della vite, portano in sé la potenzialità di diventare vino attraverso un processo di fermentazione, maturazione e trasformazione.

L'opera potrebbe quindi riflettere sulla dualità tra la potenza e l'atto, suggerendo che l'uva è già, in un certo senso, vino in potenza, aspettando solo le giuste condizioni e il giusto processo per manifestare la sua natura pienamente realizzata. Questo concetto può essere interpretato anche come una riflessione più ampia sulla natura della potenza e dell'attuazione in generale, e sulla relazione tra potenzialità e realizzazione in vari ambiti della vita e dell'esistenza umana.

Il momento del tramonto e il chiarore della luna sempre più predominante nel cielo mi hanno sempre affascinata, è per questo che mi sono lanciata in questi 2 pastelli.

Il primo rappresenta un tramonto invernale a Eraclea nel lato vero Jesolo con la luna al primo quarto, mentre il secondo rappresenta la luna piena tra le fronde degli alberi. In questo ho sperimentato la tecnica dei complementari: per rendere dei verdi scuri e profondi ho applicato prima una stesura di rosso e magenta, attendo commenti!!!

pastello di un tramonto a Eraclea Mare con quanrto di luna
Tramonto ad Eraclea
pastello che rappresenta la luna piena tra le fronde degli alberi
Luna piena

Durante il mese di novembre ho partecipato al contest coloriAMO novembre proposto da Altro spazio d'arte, ogni settimana veniva proposto un colore che serviva da ispirazione.

Il primo colore era il verde, ho proposto 'Cimiciao', un pastello 30x40 realizzato a partire da una foto che avevo fatto anni fa ad un cimice che si era mimetizzato in una pianta di aloa, così ho pensato di seguire il tema del mimetismo anche per i colori delle altre settimane.

cimice mimetizzato all'interno di una aola per rappresentare il colore verde
Cimiciao
disegno a pastello di una rosa gialla con all'interno un'ape mimetizzata per rappresentare il colore giallo
E' l'ora dell'ape!
pastello di una tartaruga che emerge dall'acqua solo con la testa a rappresentare il colore azzurro
Achille, non mi prenderai!
cocinella mimetizzata in un papavero a rappresentare il colore rosso
Cucù lae!!!

Quest'anno, per la prima volta abbiamo piantato dei carciofi: scelta azzeccata, non solo per la bontà dei carciofi ma anche per la bellezza della pianta e del carciofo stesso quando si schiude.

Così ne ho approfittato per realizzare 2 pastelli dal vero.

disegno a pastello di un carciofo e di un colibrì sfinge
disegno a pastello di un carciofo e di una lumaca e di una farfalla

evoluzione del pensiero dell'opera

Mentre stavo risolvendo un semplice problema di geometria, raffigurato nella prima immagine del video postato qui sopra, mi è venuto in mente una foto fatta anni fa del monte Cervino che si specchiava sul Lac Bleu.

Non chiedetemi il perchè!!!

Allora ho fatto alcune prove di accostamenti di colore e di realizzazione, arrivando alla decisione di realizzare un pastello che seguisse l'idea geometrica del problema ma che allo stesso tempo evocasse il monte Cervino, il Lac Bleu e, perchè no, anche la via Lattea.

Statua del leone del Pireo che ora si trova all'entrata dell'Arsenale di Venezia
Leone del Pireo

Nel 2018 ho utilizzato questa foto del Leone del Pireo, posto al di fuori dell'ingresso dell'Arsenale di Venezia, per realizzare il pastello Venezia

quadro a pastello raffigurante il leone del Pireo e Venezia
Venexia

e non avrei mai pensato che la statua fosse così ricca di storia.

Scolpita verso la seconda metà del IV secolo a. C., in origine la statua ornava l'ingresso del Pireo, l'antico porto di Atene e fu collocata nella posizione odierna il 15 marzo 1692 dopo che Francesco Morosini la portò a Venezia nel 1687 come bottino della guerra della Lega Santa contro l'Impero Ottomano, quando i veneziani assediarono Atene.

Verso la fine del 1700 il diplomatico e linguista svedese Johan David Åkerblad si accorse che alle spalle e ai fianchi del leone erano state incise delle rune probabilmente intorno alla seconda metà dell’XI secolo da mercenari vichinghi, probabilmente i Variaghi, al servizio dell’Impero Bizantino che erano stati inviati in Grecia a reprimere una rivolta.

Johan David Åkerblad nel 1800 divulgò la scoperta di pochi anni prima in un resoconto, senza tuttavia tentare di decifrare le iscrizioni. Dovrà passare ancora mezzo secolo prima che ne venga data un’interpretazione, per opera di Carl Chr. Rafn, filologo danese. Lo studio più importante è tuttavia quello svolto da Erik Brate nel 1913.

Per chi volesse approfondire a questo link può approfondire le rune.

Pastello raffigurante il tramonto sul Sile

Pastello su pastelmat 64x46 cm

Ho realizzato questo pastello partendo da delle foto del fiume Sile prese a Quinto di Treviso in una giornata uggiosa:

Sile

Lara

ho quindi pensato di cambiare il cielo in qualcosa di più colorato.

Tramonto barocco

Tutto il percorso del fiume Sile offre scorci interessanti dal punto di vista pittorico, soprattutto all'interno dell'oasi naturalistica Cervara a Santa Cristina di Quinti di Treviso.

Il Sile è uno dei fiumi di risorgiva più lunghi d'Europa, lungo circa 94 km, scorre dalle sorgenti site a Torreselle di Piombino Dese fino alla foce presso Jesolo.

Questa è la mia personale iconografia di Hypatia o Ipazia, matematica, astronomia e filosofa attiva ad Alessandria d'Egitto nel V secolo d. C.. Me la sono immaginata donna fiera, dallo sguardo vivace e proteso a studiare la volta celeste. Si dice che fosse ammirata per la il suo alto ingegno, vasto sapere e brillante eloquenza.

Sulla sua vita si hanno pochissime notizia. Dalle fonti si apprende che era figlia del matematico Teone di Alessandria, il quale dirigeva una scuola neoplatonica e iniziò la figlia alla matematica, astronomia e filosofia neoplatonica, tanto che Ipazia successe al padre alla guida della scuola.

Nel 415 d.C. Ipazia venne brutalmente trucidata da una folla di cristiani sobillati dal vescovo Cirillo. Una versione della vicenda è trasmessa dal filosofo Damascio, che si era recato ad Alessandria intorno al 485, quando ancora «vivo e denso di affetto era il ricordo dell'antica maestra nella mente e nelle parole degli alessandrini». Divenuto poi scolarca della scuola di Atene, scrisse, cento anni dopo la morte di Ipazia, la sua biografia. In essa sostiene la diretta responsabilità di Cirillo nell'omicidio, più esplicitamente di quanto non faccia Socrate Scolastico: accadde che il vescovo, vedendo la gran quantità di persone che frequentava la casa di Ipazia, «si rose a tal punto nell'anima che tramò la sua uccisione, in modo che avvenisse il più presto possibile, un'uccisione che fu tra tutte la più empia». Anche Damascio rievoca la brutalità dell'omicidio: «una massa enorme di uomini brutali, veramente malvagi [...] uccise la filosofa [...] e mentre ancora respirava appena, le cavarono gli occhi».

Durante una piacevole passeggiata sui colli Berici ho fatto un po' di foto per immortalare il feuillage, cioè il cambiamento del colore delle foglie degli alberi in autunno.

Pastello su pastelmat 47x65 cm

In questa stagione le foglie invecchiano, la clorofilla, presente di solito al loro interno, viene portata nelle radici, diminuendo così nelle foglie che da verdi diventano gialle, poi arancioni, rosse e marroni per poi cadere.