Disegno a penna biro di un simpatico ed esuberante caprone padovano, me ne sono innamorata a prima vista: bellissimo!!! Non trovate?
Di-segni
Gattone albiccoccolone
A inizio marzo ho fotografato il gattone dei vicini che se la stava ronfando su un albiccocco, è sempre sorprendente vedere dove riescono a dormire i gatti:
Poi si è reso conto che lo stavo fotografando e così ho reso a biro biro il momento in cui mi ha degnata di uno sguardo prima di riprendere l'attività ronfatoria!!!
Scoiattolo a biro biro!
Altri biro biro!
Paesaggio finlandese con renna a biro biro
Cigno a biro biro
Prendendo spunto da una foto scattata qualche anno fa, ho realizzato questo cigno con le penne a sfera colorate.
È il primo disegno realizzato su un album A3 di carta ruvida, lo avevo preso quasi un anno fa e non avevo il coraggi di usarlo, poi mi è venuto in mente di realizzare una serie di disegni di animali con le penne biro colorate.
Quale sarà il prossimo?
Biro biro
Negli ultimi giorni ho ripreso la tecnica del disegno con penna biro dedicandomi alla realizzazione di alcuni animali.
Per disegnare con la penna biro è necessario imparare a impugnarla in modo diverso da come la usiamo per scrivere, infatti cambiando l'inclinazione della punta si ottengono segni più scuri o più chiari, più marcati o più leggeri.
Disegnare con la penna biro è un ottimo allenamento sia per l'articolazione del polso e della mano sia per la concentrazione, infatti non ci si può permettere di sbagliare perchè non si può cancellare come si fa con la matita.
Buone Feste

Tramonto sul Sile

Pastello su pastelmat 64x46 cm
Ho realizzato questo pastello partendo da delle foto del fiume Sile prese a Quinto di Treviso in una giornata uggiosa:


ho quindi pensato di cambiare il cielo in qualcosa di più colorato.

Tutto il percorso del fiume Sile offre scorci interessanti dal punto di vista pittorico, soprattutto all'interno dell'oasi naturalistica Cervara a Santa Cristina di Quinti di Treviso.
Il Sile è uno dei fiumi di risorgiva più lunghi d'Europa, lungo circa 94 km, scorre dalle sorgenti site a Torreselle di Piombino Dese fino alla foce presso Jesolo.
Ipazia
Questa è la mia personale iconografia di Hypatia o Ipazia, matematica, astronomia e filosofa attiva ad Alessandria d'Egitto nel V secolo d. C.. Me la sono immaginata donna fiera, dallo sguardo vivace e proteso a studiare la volta celeste. Si dice che fosse ammirata per la il suo alto ingegno, vasto sapere e brillante eloquenza.

Sulla sua vita si hanno pochissime notizia. Dalle fonti si apprende che era figlia del matematico Teone di Alessandria, il quale dirigeva una scuola neoplatonica e iniziò la figlia alla matematica, astronomia e filosofia neoplatonica, tanto che Ipazia successe al padre alla guida della scuola.
Nel 415 d.C. Ipazia venne brutalmente trucidata da una folla di cristiani sobillati dal vescovo Cirillo. Una versione della vicenda è trasmessa dal filosofo Damascio, che si era recato ad Alessandria intorno al 485, quando ancora «vivo e denso di affetto era il ricordo dell'antica maestra nella mente e nelle parole degli alessandrini». Divenuto poi scolarca della scuola di Atene, scrisse, cento anni dopo la morte di Ipazia, la sua biografia. In essa sostiene la diretta responsabilità di Cirillo nell'omicidio, più esplicitamente di quanto non faccia Socrate Scolastico: accadde che il vescovo, vedendo la gran quantità di persone che frequentava la casa di Ipazia, «si rose a tal punto nell'anima che tramò la sua uccisione, in modo che avvenisse il più presto possibile, un'uccisione che fu tra tutte la più empia». Anche Damascio rievoca la brutalità dell'omicidio: «una massa enorme di uomini brutali, veramente malvagi [...] uccise la filosofa [...] e mentre ancora respirava appena, le cavarono gli occhi».